Marcelle Renée Lancelot Croce

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Marcella Lancelot Croce)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Marguerite de Valois

Marcelle Renée Lancelot, coniugata Croce (Parigi, 26 gennaio 1854 – ca 1946), è stata una pittrice, scultrice e medaglista francese naturalizzata italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Marcelle Lancelot nacque a Parigi, figlia di Auguste Dieudonné Lancelot, litografo ed illustratore. In seguito al matrimonio con lo scultore Leonardo Croce, prese la nazionalità italiana, cambiando il nome in Marcella. Visse per diversi anni a Roma. Oltre alla pittura e alla scultura, si dedicò anche fin da giovane alla professione di medaglista.

Nel 1895, prese parte alla gara per il miglior modello per una medaglia commemorativa, organizzata dal "Comitato generale per solennizzare il XXV anniversario della liberazione di Roma". Nel corso della sua vita, ha partecipato a molte esposizioni, fra cui la Mostra nazionale di belle arti di Milano del 1906, dove ha esposto il bassorilievo in gesso Il re nelle Calabrie[1]

Fra le sue opere, la medaglia commemorativa per celebrare la nascita di Giuseppe Garibaldi nel 1907[1]. Una serie di medaglie dedicate dall'artista ai membri della famiglia Savoia[2] si trovano nel Museo Boncompagni Ludovisi a Roma[3].

Nel 1913 prese parte al concorso per incisore capo della Regia Zecca Italiana: "dopo aver superato brillantemente le prove, fu nonostante esclusa dalla graduatoria per la sola considerazione del sesso. L'on. Sotto-segretario del Tesoro, rispondendo alla Camera dei deputati ad una interrogazione al riguardo, non seppe dare alcuna giustificazione dello strano contegno dell'Amministrazione, trincerandosi nel fatto che era pendente il ricorso alla IV Sezione del Consiglio di Stato. Ma il Supremo Consesso non ebbe occasione di pronunciarsi perché la signora Lancelot-Croce rinunciava al ricorso in seguito ad accordi col Ministero"[4].

Membro dal 1897 dell'Accademia di San Luca, nel 1946 fu nominata accademica emerita[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Busto di tre quarti a sinistra di Garibaldi, Museo storico "Dante Foschi", su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it.
  2. ^ M. (1902). RECENT ITALIAN MEDALS OF KING HUMBERT. American Journal of Numismatics (1897-1924), 36(3), 94-95.
  3. ^ Belle Arti 131, su gnamdrive.beniculturali.it. URL consultato il 20 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2017).
  4. ^ Molle, G. (1914). Nota a Camera di consiglio, 8 aprile 1914; Pres. Tivaroni, Est. Carretto, P. M. Tommasi (concl. conf.); Procuratore generale della Corte d'appello di Roma c. Pertici. Il Foro Italiano, 39, 1139.
  5. ^ Accademici (PDF), su admin.accademiasanluca.eu. URL consultato il 20 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo generale delle stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla Calcografia nazionale, La Libreria dello Stato, 1953
  • Marina Miraglia, I disegni della Calcografia: 1785-1910, volume 2, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 1995
  • Mario Lanfranco, I progetti e le prove di monete del Regno d'Italia, Rassegne Numismatica, 1934
  • Luigi Pirandello, Saggi e interventi, a cura di Ferdinando Taviani, Mondadori, Milano, 2006
  • Eligio Imarisio, Donna poi artista, identità e presenza fra Otto e Novecento, Franco Angeli, Milano, 1996
  • (FR) Mélanges de l'Ecole Française de Rome: Italie et Méditerranée, Volume 109, edizione 1, L'Ecole française de Rome, 1997
  • Francesco Protonotari, Nuova Antologia, volume 182, Direzione della Nuova Antologia, 1902
  • (EN) American Journal of Numismatics, volumi 37-40, 1967
  • Andrea Busiri Vici, Carlo Pietrangeli, Scritti d'Arte, a cura di Barbara Jatta, U. Bozzi, Roma, 1990

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN10153593749551671309 · BAV 495/281351 · ULAN (EN500192935 · WorldCat Identities (ENviaf-10153593749551671309